La bio di Enrico dal suo sito personale (dove trovate moooolte altre opere e anche la musica):
Nato a Gazzaniga (BG) il 16-12-1969 vive a Casnigo (BG). Da 26 anni lavora in proprio nel settore del ricamo industriale e giornalmente ha a che fare col disegno artistico e tecnico. Cinque anni fa, con l’avvento della digitalizzazione ed un radicale cambiamento nelle modalità lavorative, sente il bisogno di riprendere in mano i vecchi attrezzi di lavoro e ne scaturisce l’inizio di un nuovo percorso artistico, improntato sull’arte visuale e sul rifiuto totale di qualsiasi tecnica digitale. Le opere partono dalla creazione di strati di colore con pastelli a olio e pittura a olio su carta o pannelli: il colore viene poi rimosso con uno stilo metallico e modellato con uno stencil ogni volta differente, ottenendo risultati spesso non previsti, quali visioni di paesaggi post-apocalittici, di spazi interiori inquieti o di polimorfismi evocativi aperti a molteplici significati. Quella di Ruggeri è una ricerca rigorosa sul rapporto fra essere umano e materia che si modella, laddove la materia è un accadimento oracolare che dice l’Incomunicabile e l’Inatteso. Oltre che pittore, Enrico Ruggeri è anche musicista in ambito ambient-noise con svariati dischi all’attivo. Le sue composizioni sonore sono l’ideale controparte acustica delle opere visuali.
(E ricordate che le sue musiche, unite alle nostre immagini, le trovate in Adiosu e in Badde Suelzu)