Un abbandono non abbandonato.

“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”, così sosteneva, forse a ragione, un certo Amleto. Di ciò che sta in cielo si occupa dal 1899 l’osservatorio astronomico di Cagliari, struttura di ricerca facente parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dedicata allo studio dell’Universo e degli elementi che lo compongono.

E così veniamo a ciò che sta in terra: la prima sede dell’osservatorio fu per lungo tempo Carloforte. Solo nel 1978 venne inaugurata la nuova struttura di Punta Sa Menta, a Poggio dei Pini, frazione di Capoterra, centro a 20 km da Cagliari.

Nell’Ottobre del 2013 l’intero ente traslocò a Selargius, in località Cuccuru Angius, zona decisamente più vicina alla cittadella universitaria, e quindi logisticamente vincente. La struttura di Poggio dei Pini diventò quindi di proprietà dell’Università di Cagliari entrando ufficialmente nella Galassia dell’Abbandono.

Oggi la struttura è lasciata al suo astrale destino dall’Università, ma non da alcuni appassionati di astronomia. Un cancello pesante, lucchetti imponenti e un cartello AREA VIDEOSORVEGLIATA lasciano intuire che il posto non è esattamente abbandonato. Come abbiamo scritto spesso i luoghi possono avere più vite. E a volte è difficile definire un edificio totalmente abbandonato, proprio come in questo caso.

L’osservatorio di Poggio dei Pini è senza dubbio abbandonato rispetto alla sua funzione originaria (cioè luogo di ricerca dell’ateneo), ma è frequentato stabilmente dall’Associazione Astrofili Sardi fin dal 1980, che ha in comodato d’uso la zona cupole dove sono installati i telescopi e dove l’associazione svolge attività di ricerca e divulgazione.

Dunque, nonostante quanto denunciato da rotocalchi e popolari trasmissioni televisive, l’osservatorio di Poggio dei Pini non è completamente abbandonato. Almeno per quanto riguarda l’area delle cupole, vista la presenza costante e decennale degli Astrofili Sardi.

Gli altri fabbricati, magazzini e uffici, invece hanno i segni inconfondibili dell’abbandono: vetri rotti, tracce di furti di rame, bottiglie, oggetti terrestri non identificati, ma curiosamente niente disegni osceni, niente artisti improvvisati; a parte le firme di Thor e di suo fratello Locki, che salutiamo calorosamente.

Dove si trova: a Poggio dei Pini a Capoterra (CA), con un bellissimo panorama sul golfo degli Angeli. L’accesso è sorvegliato, e comunque VIE-TA-TO! Google Maps