NOTA: LA CASA È STATA DEMOLITA.

La casa di marzapane (che non c’è più) di Flumini di Quartu.

Percorrendo la provinciale per Villasimius, poco prima della casa cantoniera di Flumini, incrociamo sulla nostra sinistra un supermercato dal nome evocativo e fiabesco (se non fosse per la mancanza di una “M”, ma noi sardi con le doppie siamo sempre generosi, per cui se ne sparisce una non ne facciamo poi un dramma): Grim.

Proprio di fronte al parcheggio si trova la via Mar Mediterraneo, dove, stavolta sulla destra, a un centinaio di metri dall’incrocio troviamo una villa abbandonata, che aggiunge la M che mancava al market e ci trascina quasi in una favola dei fratelli Grimm.

Piccolo particolare non trascurabile la casa non è per niente piccola, e quasi sicuramente non è di marzapane.

In un enorme terreno spoglio si staglia imponente una villa di dimensioni illogiche.

Due piani circondati da loggiati su cui si affaccia un numero impressionante di stanze, più un terzo piano di piccionaie presumibilmente abusive in blocchetti e immancabile copertura in eternit.

Regno di piccioni (che hanno pure una stanza a loro dedicata) e di writers blasfemi alterna resti di bagni dai placcaggi imbarazzanti a stanze con caminetti ormai sventrati.

Una cassa con riviste di informatica ci suggerisce che l’abbandono definitivo non sia avvenuto troppi anni fa.

Una carcassa di auto impossibile da identificare riposa tra lamiere e rami secchi rendendo il tutto ancora più deprimente.

L’accesso è ovviamente proibito trattandosi di proprietà privata, ma sicuramente non impossibile, è sufficiente scostare un cancello.

Posate le macchine fotografiche novelli Hansel e Gretel, Google maps è aggiornato al 2012.

Se cercate la casa di non marzapane lasciate perdere.

Niente streghe, è arrivata la ruspa cattiva che ha trasformato il regno della fantasia in cui cercare di tornare bambini in un assai meno entusiasmante cantiere.

Nuove villette a schiera vi attendono a breve.

E anche il market ha cambiato nome.

Le favole sono morte.

grazie a Fabrizio M.

Google Maps.