NOTA: L’EDIFICIO È IN CORSO DI RESTAURO.

La conceria Dussoni diventò l’orfanotrofio per i tanti orfani della Prima Guerra mondiale

Sassari, Fondazione Brigata Sassari
Sassari, ex Fondazione Brigata Sassari

La Fondazione Brigata Sassari: un orfanotrofio a due piani a forma di U, dai muri rossi, austero e ancora dignitoso. Nel 1962 ricevette persino la visita del Presidente della Repubblica Antonio Segni (video). Ora solo le insegne e le targhe ricordano le passate glorie e opere di bene: la volontà di rimediare, seppur tardivamente, agli orrori della guerra.

Stretto fra un distributore e la Municipale, tra parcheggi e condomini, quelli che erano i suoi campi sportivi sono ora in gestione alla Società Sacra Famiglia, e vedono giocare le giovani promesse della Torres. Ma l’edificio principale è ancora lì: mai dimenticato e mai rimosso dai sassaresi, forse perché troppo in bella vista, ma congelato dalla nostra tremenda burocrazia, dai ritardi e dalle incertezze della politica.

Gli accessi del piano terra sono completamente murati, per scongiurare che diventi un ricovero di fortuna come altri in città. In alto si apre qualche pertugio che solo gli appassionati di parkour saprebbero sfruttare. Nei cortili e all’interno non è stata fatta pulizia, e dalle grate si intravede di tutto, fra i vari arredi persino un ombrellone. In un angolo la chiesetta del complesso, con la sua piccola croce e campana. Costruzioni realizzate per durare, con grandi impianti e caldaie sul retro. Tutto racconta di uno stile di vita spartano, di una società che ambiva a diventare moderna e compassionevole.

fondazione2Il presistente edificio della conceria Dussoni, famiglia nota alla toponomastica sassarese, venne gestito dall’IPAB (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) al termine della Prima Guerra Mondiale per ospitare i tanti orfani che aveva lasciato, proprio di fronte a una delle varie caserme della Brigata (le altre: Gonzaga, Acquedotto, Ciancilla). Restò un orfanotrofio fino agli anni Sessanta, ospitando anche i bambini dell’ENAOLI (Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani).

Una volta cresciuti i ragazzi, l’edificio cambiò destinazione d’uso: prima scuola media inferiore del XII Circolo, poi Facoltà di Magistero. Nell’estate 1986 ci sono ancora segni di vita, come un laboratorio teatrale incluso nel documentario “Sassariestate 1986” di Grimaldi.

Poi l’abbandono: il complesso è ora di proprietà del Comune, ma già dal 1978 quando venne definita, sembra che la prossima destinazione d’uso “non s’ha da fare”. Non sono bastati infatti 35 anni per farlo diventare la tanta auspicata residenza universitaria, e nel mentre è scomparso l’architetto Salvatore Fois che ne aveva redatto il progetto preliminare negli anni Novanta, e a cui forse verrà intitolata la futura struttura.

La Conceria Dossoni prima dell'allungamento dell'ala settentrionale
La Conceria Dussoni prima dell’allungamento dell’ala settentrionale.

Bisogna arrivare al 2007 perché l’ERSU (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario – Sassari) riesca finalmente ad acquistare i locali dal Comune, entusiasta di venderli, lasciandone cinque per il futuro museo della “Fondazione Brigata Sassari” come prescritto dalla Soprintendenza.

Sembrava fatta per lo studentato da 80 posti, strategicamente vicino a impianti sportivi, Università e Accademia, locali notturni, che avrebbe convinto tanti giovani a scegliere Sassari per i loro studi. Ma subito arrivano i ricorsi, i vuoti di potere, i fondi a rischio. E la Fondazione Brigata Sassari è ancora lì, aspettando i suoi nuovi studenti.

(Ringraziamo Alessandro Ponzeletti per la collaborazione e la foto della conceria Dussoni)

Dove si trova: a Sassari, in via Carlo Felice. Google Maps