Una vecchia colonia abbandonata ai margini del lago dell’Alto Flumendosa

“Se i muri potessero parlare, chissà cosa racconterebbero”, si dice. Ma in quest’angolo sperduto nel cuore dell’Ogliastra di muri ne son rimasti ben pochi, per cui gli unici testimoni della memoria di una generazione sono gli alberi.

Difficile immaginare che, dai primi anni ’50 fino a pochi decenni fa, Bau Muggeris fosse sinonimo di un piccolo paradiso dell’infanzia: una colonia dove alloggiavano i figli degli operai della vicina diga omonima e dell’annessa centrale ENEL. Tutto molto piccolo, appunto, qualche albero a dare una parvenza di bosco, un invaso di modeste dimensioni e persino alcuni campetti sportivi, ma per la generazione del baby boom del secondo dopoguerra era pur sempre un mezzo di evasione estiva.

Ma evidentemente lo svago non è stato abbastanza. Bau Muggeris, letteralmente “guado delle donne”, ormai qui invisibili, non offriva di più: gli anni passano, i bambini crescono, le nascite calano come il livello del lago, gli operai diminuiscono e si entra nell’Era del disincanto. Ci si rende conto che quest’angolo di paradiso non è altro che un deserto marziano e bruciato, lontano da tutto e da tutti, per cui Signori, si parte: si fanno le valigie e via, anche questa colonia, come tante altre, viene abbandonata.

Quello che resta dei suoi edifici non lascia intuire nulla della sua vecchia funzione. Pecore e capre hanno preso il posto delle greggi di bambini, una lunga scalinata non conduce più a niente, una carcassa d’auto dà il suo piccolo e immancabile tocco di apocalisse e alcuni muri sforacchiati da pallettoni completano il quadro. Degli edifici cadenti e devastati ben poco si è salvato, non è rimasto quasi un solo tetto in piedi e dagli stanzoni in rovina echeggiano solo belati.

Seguendo la strada sterrata e spostandosi verso l’interno, tra polvere e caldo soffocante, si raggiunge l’ultimo frammento della colonia: sorvegliata da alcune capre, una struttura indecifrabile si innalza di fronte a un campo di lastroni di cemento. Un edificio scosceso e apparentemente senza senso e funzione, ai limiti dell’incompiuta, una gradinata senza gradini, che ingigantisce ancora di più il numero delle nostre domande.

Ma a Bau Muggeris non è dato sapere. Gli unici messaggi lasciati ai posteri dalla generazione passata sono simboli fallici, scritte oscene e firme impresse e affidate alla corteccia degli alberi di fronte all’ingresso della colonia, ormai quasi illeggibili, destinati anch’essi a finire assorbiti dalla Natura e dagli abissi del Tempo.

Dove si trova: sulle rive del Lago dell’Alto Flumendosa, lungo la strada per la diga di Bau Muggeris. Google Maps

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