Lava via i peccati dell’Antropocene
Siamo nel paradiso in terra dell’abbandonismo, del survivalismo e dell’apocalittismo: il Sulcis-Iglesiente. Già indomita e gloriosa provincia per quasi un ventennio, ora placida contrada di emigrazione e spopolamento. Ed è proprio grazie a questa florida prosperità che oggi possiamo ammirare i resti di quelle che ci sembrano rovine antiche, ma hanno appena un secolo: la monumentale Laveria Brassey.
Lo scarto tra la percezione di quello che appare oggi questo edificio, una specie di antichissima cattedrale medievale, e quello che era realmente all’epoca, si capisce bene mettendo a confronto due foto.
Questa è la laveria come appare oggi:
Questa è la laveria com’era a inizio ‘900, quando era in funzione:
Come possiamo vedere, in realtà appariva molto più moderna di quanto le rovine di oggi facciano pensare. E soprattutto molto più grande. Un’intera area è praticamente scomparsa sotto una discarica mineraria.
A breve distanza dall’albergo-mensa e della villa Idina-Ginestra di Ingurtosu, la laveria di Naracauli si impone ai nostri sensi come un imponente monumento fuori dal tempo, inclassificabile. Sembra incredibile che dove tutto sia stato stravolto da alcune delle più impattanti e devastanti imprese umane, come l’estrazione mineraria, la Natura mediterranea abbia gioco così facile a ricolonizzare ogni anfratto, tanto che dopo qualche curva ci si ritrova immersi nei paesaggi africani delle dune di Piscinas.
Costruita allo scadere dell’Ottocento – possiamo solo immaginare che festa di Capodanno abbia potuto essere – e inaugurata in persona dall’anglo-britannico Lord Thomas Allnutt Brassey il 17 ottobre 1900, era ovviamente modernissima e all’avanguardia, come tutto ciò che riguarda la Sardegna del passato.
Grazie a pozzi, funicolari, cisterne, ferrovie e chi ne ha più ne metta, digerì senza mai lamentarsi tonnellate e tonnellate di blenda per ricavarne il prezioso zinco, e fu serenamente smantellata fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Tutta questa bramosia di metallo ne ha lasciato pochi resti arrugginiti, non restando che polvere e pietre il cui destino è quello di essere fotografate al tramonto dai turisti di ritorno dal mare.
Così è.
Dove si trova: miniera di Naracauli, dopo Ingurtosu, lungo la metafisica Strada Provinciale 4 nel comune di Arbus (SU). Insomma, la strada che porta a Piscinas, dai. Google Maps.